In cielo c’erano ancora angeli selvaggi che portavano le armi.”San Paolo, lettere ai Romani (8.38)
Chi scende? Chi sale? Questa Kafkiana burocrazia teologica non mi interessa. Io qui resto. Punito per l’imperdonabile peccato di conoscere anziché credere. Colpevole poi di non volerci vivere in questa terra di mezzo, popolata da mezzosangue e altre effimere creature di passaggio. Avevo letto sui libri di filosofia che “la porta era sempre aperta” ma mai che una volta usciti ti toccano le fiamme e altre amenità per tutta l’eternità. C’ e’ chi la fede la perde perché il cielo mostra loro troppo poco, altri perché il cielo mostra loro troppo. Io sono tra gli “altri” perché fin da piccolo già li vedevo i demoni alati ai piedi del letto il che mi rendevano cieco alla paura delle fiamme dell’inferno, mi tappavo le orecchie ma le sentivo le trombe degli angeli in biblioteca che mi rendevano sordo al coro dei serafini nell’ empireo. Mi avevano detto che era un dono ma si erano attentamente dimenticati di dirmi che un volta veduti anche per un solo battito di ciglia loro, angeli e demoni avrebbero a loro volta visto me. E per sempre. Così ho scelto la via d’uscita più facile. D’altronde mi avevano detto i libri che la porta era sempre aperta… Una vasca da bagno e un rasoio. Ma la morte non mi ha voluto. “Ordini superiori” ha detto quella puttana lucidando la falce. Così Paradiso e Inferno mi hanno chiuso i cancelli in faccia perché servivo ai cieli per tenere a bada i caduti e agli altri per tenere d’occhio gli angeli più zelanti. Del resto io li vedevo. Lo chiamano “equilibrio”. Io la chiamavo fottuta ipocrisia. Qui sulla terra possono solo soffiare alle orecchie delle scimmie ammaestrate ma nulla di più. Quindi mi ritrovo bloccato in eterno a fare da arbitro al libero arbitrio. Chi sgarra se la vede con me. Con me che ho veduto la prima guerra e il candido cielo della creazione tingersi di sangue di Nephilim; Io l’ ho veduto lo sterminio delle legioni celesti, le ali immerse nel sangue, le orbite cavate ai ribelli impalati prima e bruciati poi. Io ho visto la deportazione nelle fiamme degli angeli banditi, li ho visti cadere nello zolfo insieme alla Stella del mattino e dar vita all’inferno. E da allora cammino da solo tra angeli, demoni, caduti e mezzi sangue. Cammino solo in questo abisso di dannati. Aspettando di morire per passare l’eternità in un carcere di fiamme dove metà dei detenuti ce li ho mandati io. Solo tra scimmie senza coscienza. Solo sempre dannatamente solo.
Del resto chi mai vorrebbe camminare con me?